A very slow movement
Il progetto esplora l’Appennino Tosco-Emiliano non solo come paesaggio, ma come un’entità viva, in costante e impercettibile movimento. I rilievi dolci e le linee sinuose che caratterizzano questa catena montuosa suggeriscono l’immagine di un corpo disteso e pulsante, che respira e si muove con ritmi millenari. Le ampie superfici che si aprono nei pressi delle vette, così delicate e armoniose, amplificano la percezione di una presenza che sembra animata, un organismo vasto che si evolve nel tempo.
L’idea centrale del progetto è catturare l’ambiente naturale come se fosse in movimento, un movimento che non percepiamo a causa della lentezza dei processi geologici, ma che è reale, incessante. Fotografare l’Appennino in questo modo significa restituirgli un’anima visibile, una vitalità silenziosa che ci invita a osservare la natura con un senso di appartenenza e rispetto.
Questa interpretazione del paesaggio come corpo vivente permette di stabilire una connessione più profonda con l’ambiente, trascendendo l’idea della natura come semplice sfondo o risorsa. Le immagini diventano un invito a vedere la montagna non solo come una presenza fisica, ma come un’entità con cui entrare in relazione, un organismo che si muove e vive accanto a noi.