IR60
Testo di Alessandra Piccinini.
Con IR60, Filippo Poppi rappresenta l’opera sessantennale della società di ingegneria e architettura Ingegneri Riuniti attraverso la sua personale prospettiva. Questo progetto fotografico racconta un’eredità importante che trova spazio in tanti ambiti del settore delle costruzioni,
dall’idraulica alle strutture, dall’architettura agli impianti. Attraverso la sensibilità artistica dell’autore, le costruzioni vengono rappresentate con una forza espressiva inedita, in cui la composizione precisa e composta delle immagini rivela un’inattesa “bellezza meccanica” delle opere. Seguendo canoni apparentemente molto lontani dal rigore dei calcoli e dei disegni tecnici, le fotografie rivelano una sorprendente affinità estetica tra la tecnica e le forme ritratte dell’opera costruita. Nella sequenza delle immagini si percepisce la ricerca da parte dell’autore di un ordine formale, quasi tipologico. Nella composizione delle fotografie, la riproposizione di alcune strutture compositive per soggetti diversi restituisce una lettura che rivela analogie formali interessanti tra elementi che apparentemente non presentano caratteri simili, di nuovo a sottolineare l’esistenza di un denominatore comune che caratterizza tutti gli elementi della costruzione. Ci troviamo così di fronte ad una riscoperta dei progetti fotografati, rappresentati attraverso canoni che obbligano a considerarli nel loro carattere plastico, dove, al tempo stesso, ogni elemento materico o tecnico riporta l’osservatore alla dimensione progettuale e intellettuale che li ha concepiti.
La scelta di descrivere fedelmente tratti puramente tecnici tramite i mezzi della rappresentazione per immagini, riconduce a quell’idea classica di costruzione, che trascende le singole discipline e riconosce nell’opera finale un’estetica del tecnico in cui risiede la vera qualità del progetto.